Da quando Google ha introdotto l’AI Overview, ho iniziato a studiarla con attenzione: ho osservato quando si attiva, come viene costruita la risposta e su quali query compare.
E come ogni volta che nasce qualcosa di nuovo, ho deciso di testarla sulla mia brand SERP.
Perché curare la tua Brand SERP (e come può fare la differenza)
Per chi non lo sapesse, la brand SERP è tutto ciò che compare su Google quando una persona cerca il tuo nome o il nome del tuo progetto. E per chi lavora online come freelance, consulente, formatore o creatore di contenuti, quello spazio è fondamentale. È il tuo biglietto da visita digitale, il primo impatto che dai a chi ti cerca.
Io la brand SERP la studio spesso, e la consiglio sempre anche alle mie clienti: perché racconta come sei percepita online, cosa arriva di te, quali contenuti ti rappresentano (o no).
Da quando è uscita AI Overview, l’ho osservata ancora più da vicino. Perché se l’intelligenza artificiale di Google inizia a sintetizzare chi sei e cosa fai, è essenziale che i tuoi contenuti siano pronti a parlare per te nel modo giusto.
E infatti, qualche giorno fa è successo.
Tutto è partito cercando su Google “Chi è Serena Cara”.
È comparso un box in alto nella pagina, generato dall’intelligenza artificiale di Google, con una descrizione accurata della mia attività di consulente SEO, del progetto Digital with Sere, di cosa fa Serena Cara e persino della frase che uso sempre: SEO che fa fiorire i siti web come un fiore.
Pochi giorni dopo ho provato con “Cosa è Cooking with Sere” e “Recensioni friggitrice ad aria Cooking with Sere”, e ho trovato un altro AI Overview, questa volta centrato sul mio blog di cucina.
Non compare invece per ricerche più generiche, come “Serena Cara” o solo “Cooking with Sere”.
Questo è interessante: Google attiva l’AI Overview solo su query specifiche, in cui ha raccolto abbastanza segnali affidabili per costruire una risposta coerente.
Sarebbe utile — e anche affascinante — vederla attivarsi anche per le ricerche brand “pure”, ma chissà: forse in futuro lo farà.
C’è un’altra cosa importante: l’AI Overview non è statica.
Cambia in base all’utente, al dispositivo, al contesto e all’evoluzione dell’indice.
Mentre scrivevo questo articolo, ho continuato a testare. E la verità?
Per “Chi è Serena Cara” il risultato dell’AI va e viene: da desktop e da mobile non lo vedo più, ma su iPad sì. In compenso, adesso compare se cerco “Cosa fa Serena Cara”.
Ho anche provato con altre persone: colleghi e anche personaggi noti. E qui ho notato un’altra cosa interessante:
Per chi ha già un Knowledge Panel, l’AI Overview non si attiva.
Sembra che le due funzioni siano ancora tenute separate, almeno per ora.
AI Overview vs SERP classica: cosa cambia davvero
- SERP classica → link, titoli, meta description, immagini e contenuti visibili nei risultati tradizionali
- AI Overview → risposta testuale sintetizzata, generata da più fonti, costruita con linguaggio naturale e struttura editoriale
Risultato: mentre nella SERP classica sei “una delle fonti”, nell’AI Overview sei parte della risposta.
E questo cambia tutto, in termini di percezione e fiducia.
Per quanto riguarda la Brand SERP
Cos’è l’AI Overview di Google e perché è una svolta per la brand SERP
Ma facciamo un passo indietro e vediamo che cos’è l’AI Overview.
L’AI Overview è una nuova funzionalità di Google Search, introdotta nel 2024 e potenziata dal modello di intelligenza artificiale generativa Gemini 2.0.
Non si tratta di un semplice snippet: Google non si limita più a elencare i risultati, ma genera una risposta articolata, raccogliendo e sintetizzando contenuti da più fonti attendibili presenti nel suo indice.
Secondo l’approfondimento di SEOZoom, questa tecnologia funziona attraverso un meccanismo chiamato query fan-out: prende la query iniziale, la scompone in sottotemi e costruisce una sintesi coerente da proporre subito all’utente.
Il risultato è un riepilogo generato dall’AI, con uno stile naturale, testi riscritti e fonti selezionate.
In pratica, Google inizia a raccontare chi sei e cosa fai, nel caso di una brand SERP, anche senza cliccare sui tuoi link.
Quando l’AI Overview fa paura (e perché la brand SERP è un’eccezione)
Se nel mio caso l’AI Overview ha rappresentato un’opportunità – perché ha dato voce alla mia identità professionale in modo coerente e distintivo – non possiamo ignorare il fatto che in molti altri contesti sta generando preoccupazione.
La comunità SEO ne parla ogni giorno, spesso con toni critici.
L’AI Overview, infatti, sintetizza contenuti senza necessariamente portare traffico ai siti da cui attinge.
Questo significa che per molte testate, blog, creator ed e-commerce, il rischio è reale: Google fornisce una risposta direttamente in SERP e l’utente non sente più il bisogno di cliccare.
È il cosiddetto effetto zero click: la risposta è lì, pronta, e i contenuti che l’hanno generata non ricevono né visibilità né credito diretto.
Per questo motivo, se da un lato questa nuova funzionalità può valorizzare la tua brand SERP personale, dall’altro può erodere il traffico e la visibilità per chi pubblica contenuti informativi o commerciali su larga scala.
La chiave, ancora una volta, è presidiare l’identità digitale con strategia e coerenza, in modo da essere una fonte riconoscibile, completa e autorevole.
Cosa cambia per la SEO
Con l’AI Overview:
- non basta più essere primi in SERP
- conta chi riesce a essere scelto come fonte per costruire la risposta dell’AI
- Google privilegia contenuti chiari, completi, autorevoli, capaci di coprire un intero argomento
- il contenuto deve essere sintetizzabile, non solo ottimizzato
Non devi solo posizionarti.
Devi diventare una fonte degna di sintesi.
Come ho fatto ad avere l’AI overview per la mia brand SERP
Non è stato un caso, e nemmeno fortuna.
Credo che abbiano inciso almeno tre fattori molto concreti:
- Ho partecipato a un webinar professionale con SEOZoom, dove ho parlato del progetto Cooking with Sere da un punto di vista strategico e SEO.
- SEOZoom ha poi pubblicato un caso studio dedicato a Cooking with Sere, citandomi in modo esplicito come autrice del progetto.
- Ho scritto un guest post su un sito affine al mio settore e ho lavorato bene anche di link building, creando collegamenti coerenti tra contenuti, profili e siti.
Ma c’è un altro aspetto che, secondo me, ha fatto la differenza:
Ho sempre lavorato in modo sinergico tra i miei due progetti professionali, Digital with Sere e Cooking with Sere.
Su Digital with Sere ho scritto articoli professionali legati al food blogging, come Come aprire un blog di cucina o Come diventare food blogger, citando Cooking with Sere come caso reale.
Su Cooking with Sere, invece, ho raccontato anche il mio lato professionale nella pagina “Chi sono” e in quella dedicata ai servizi da food content creator, collegando tutto a Digital with Sere.
In più, il mio podcast si chiama “Impara a fiorire con la SEO”: lo stesso messaggio che uso nel mio sito e nella comunicazione. Il mio podcast sulla SEO non è solo su Spotify ma anche su YouTube e anche qui ci sono i contenuti legati al food blogging e ovviamente alla SEO.
Tutti questi elementi, nel tempo, hanno costruito una rete coerente, riconoscibile, piena di segnali interni ed esterni.
E Google ha fatto il resto.
Perché è un’opportunità enorme per chi lavora online
Se sei una libera professionista, una food blogger, una consulente, un’artigiana, immagina questo:
una persona cerca informazioni su di te — magari un potenziale cliente o partner — e Google risponde con un box chiaro, coerente, distintivo, dove racconta esattamente ciò che fai e chi sei.
Non è solo visibilità.
È posizionamento. È reputazione. È autenticità che diventa vantaggio competitivo.
E se non ci lavori? Il rischio è essere tagliata fuori
L’AI Overview non è solo un’opportunità: è anche un segnale molto chiaro di dove sta andando Google.
Se non curi la tua brand SERP, se non costruisci contenuti solidi e riconoscibili, rischi di sparire. Non perché verrai penalizzata, ma perché semplicemente non verrai selezionata.
La differenza è sottile ma potente: chi non ha una presenza coerente, con fonti autorevoli e messaggi chiari, non sarà sintetizzabile.
E se l’AI inizia a rispondere per te, essere assenti da quella risposta equivale a non esistere.
Vale per i brand, vale per i freelance, vale per tutti.
Mini guida: come iniziare a lavorare all’AI Overview di Google per la SERP Brand
- Cerca su Google il tuo nome e il tuo progetto, ma prova anche query come “Chi è…” o “Cosa fa…
- Cura la tua pagina Chi sono, rendila personale e professionale
- Inserisci dati strutturati (schema.org Person) se puoi
- Usa sempre lo stesso nome completo, associato alla tua professione….
- Pubblica contenuti coerenti, accessibili e completi.
- Rafforza la tua presenza tramite link da fonti autorevoli.
- Fatti riconoscere: tono, messaggio, stile devono essere coerenti in tutti i tuoi canali di comunicazione.
Domande frequenti su AI overview di Google e SERP
Vuoi lavorare sulla tua Brand SERP prima che lo faccia l’AI per te?
Se sei una libera professionista o una content creator, questo è il momento giusto per farlo. Scrivimi o scopri i miei percorsi su Digital with Sere: possiamo costruire insieme una presenza online coerente, strategica e… pronta a fiorire anche nella SERP.